In occasione della celebrazione della “Notte dei licei classici” (venerdì 12, dalla 18 alle 24), iniziativa promossa dal Miur che coinvolge qualche centinaia di licei in tutta Italia, Fratelli d’Italia rilancia la battaglia per ribadire l’importanza del ritorno e della valorizzazione dell’istruzione classica e sopratutto per la difesa del Liceo all’interno nell’organizzazione scolastica italiana.
“Il liceo classico, ed in generale i licei, hanno sempre avuto il merito di formare le generazioni della futura classe dirigente, imprenditoriale e culturale del nostro paese – ha evidenziato Corrado Maxia, responsabile provinciale di Gioventù nazionale, organizzazione giovanile di FdI – Non sostenere questa istituzione scolastica significa non investire sul futuro del nostro paese”.
“Sintomatico della decadenza di questo Paese è il ridimensionamento dei licei classici proprio nella patria della cultura greco-romana, con uno dei patrimoni storico-artistici più importanti del mondo – ha aggiunto Salvatore Deidda, portavoce regionale di FdI – Siamo contro il pensiero unico dominante secondo il quale solo ciò che ha un’utilità diretta vale qualcosa, incapace di considerare la capacità logica, l’apertura mentale e la ricchezza culturale che i licei classici offrono da decenni agli studenti italiani”.
“Capire i classici latini e greci non è stato fine a se stesso – ha spiegato Giuseppina Solinas, rappresentante degli studenti del Liceo Dettori di Cagliari l’anno scorso e rappresentante di Gioventù nazionale – Oggi sono diventati strumenti indispensabili per quanto riguarda il mio pensiero critico in ogni occasione. Un insegnamento per la vita, una palestra per la mente”.
Per estendere gli assegni di merito anche agli studenti universitari delle facoltà umanistiche, oggi esclusi perché il legislatore di allora voleva incentivare le facoltà tecniche, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu (anche lui ex studente del Liceo Dettori), ha presentato una proposta di legge regionale, che prevede l’erogazione di un assegno di merito annuale e per l’intera durata del corso di laurea, premiando la regolarità del percorso di studi. “Non possono essere esclusi gli studenti provenienti dalle facoltà umanistiche e sociali, poiché si rischia di perdere non solo un immenso capitale culturale e storico, ma anche professionalità costrette ad emigrare, facendo le fortune dei centri culturali stranieri, mentre nei nostri vedremmo nominati direttori provenienti da tutto il mondo, con più titoli ed esperienza nonostante la giovane età”. (red)
(admaioramedia.it)