“Seguiamo con molta attenzione e preoccupazione l’inchiesta della Procura di Sassari sulla centrale termoelettrica di Fiumesanto, e se fosse necessario la Regione si costituirà parte civile.” Lo ha detto l’assessore dell'Ambiente, Donatella Spano, dopo gli arresti dei due dirigenti di E.On per l'inquinamento ambientale causato dalla centrale.
L'area nella quale sorge la centrale è un sito di interesse nazionale ai fini delle bonifiche, perciò "la Regione si adopererà nei confronti del Ministero dell'Ambiente – ha aggiunto l'Assessore – perché vengano accelerate le procedure di bonifica e, se necessario, di messa in sicurezza d'emergenza del sito", ricordando che "il principio 'chi inquina paga' è sempre stato al centro dell'impegno come Assessore."
Principio che aveva evidenziato a più riprese, inascoltato, anche il precedente assessore regionale dell'industria, Antonello Liori, che a fine 2013 era entrato in forte contrasto coi dirigenti E.On: "L'azienda ha finalmente scoperto le proprie carte, confermando quello che per me era ormai una certezza: non c'è alcuna volontà di rispettare gli impegni presi con la Sardegna, finora ripetutamente disattesi. Accolgo con favore un'ipotesi di cessione della centrale di Fiumesanto. Ovviamente, E.On dovrà pagare i danni ambientali che ha creato al territorio." (red)