In Consiglio regionale si discute il disegno di legge che cambierebbe di fatto la Legge Statutaria Elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere.
In poche parole, le liste elettorali ospiteranno quasi in parti uguali donne e uomini, non per giusta militanza, ma in nome della parità di genere. Molti di noi hanno già votato con questa legge alle Amministrative per i Comuni, quindi si sono fatti idea della potenzialità e delle criticità.
Se venisse dato seguito alle buone intenzioni, con il favorire le migliori ‘espressioni’, in entrambi i generi, credo nessuno obietterebbe, ma se questa proposta fosse condizionata da vizio ideologico apparirebbe solo come una lotteria, poco differente da altre già viste sul web, e pensare di essere amministrati da assessori donne, solo per appartenenza di genere, equivale alla certezza di sapere quanto si sta male ad essere amministrati da assessori uomini incapaci. Sentire, poi, parlare di politica da parte di alcuni, forgiando neologismi per dar vigore al loro scarno pensiero, chissà perché mi porta a rimettere sempre la capacità al primo posto.
Donne, appropriamoci della politica, non aspettiamo di finire in ‘riserva’ per concessione degli uomini. Le uniche ‘riserve’ che dobbiamo eliminare sono quelle mentali di chi pensa di essere meglio di noi.
Biancamaria Balata
(admaioramedia.it)