I cacciatori sardi chiedono da mesi il prolungamento della stagione venatoria, sentendosi penalizzati dalla riduzione del calendario, voluta dalla Regione: potranno cacciare alcune specie migratorie (tordo, merlo, beccaccia e beccaccino) fino alla prossima domenica, nonostante ci siano state sentenze dei tribunali amministrativi che obbligano ad una proroga. Nelle Marche, in Toscana e nel Lazio, invece, si potrà sparare ad alcune specie sino al 31 gennaio..
La loro protesta arriva in Consiglio regionale e l’opposizione di centrodestra si è schierata al loro fianco: “L’ennesimo sopruso ai danni dell’universo venatorio sardo – ha detto il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, che ha presentato una mozione in Consiglio regionale – Nelle altre regioni si è posticipata la stagione, mentre l’Isola attende da anni il prolungamento del calendario. Una scelta che certifica il fallimento della maggioranza, incapace di venire incontro alle richieste dei cacciatori sardi, che si sentono offesi e umiliati da un assessore inadeguato, incompetente e punitivo”.
“La caccia rappresenta un valore, una cultura, profondamente radicata nel tessuto sociale sardo – ha aggiunto Rubiu, promotore di un testo unico in materia che ancora attende di essere messo in discussione – Anticipare la chiusura della stagione è una beffa per il mondo venatorio che, con gli agricoltori, si propone come un esercito di vero custode dell’ambiente. Il patrimonio ambientale venatorio deve essere salvaguardato con la presenza costante dei cacciatori”.
Anche Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, si rivolge criticamente all’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano: “L’Assessorato ascolti i cacciatori sardi e metta fine a una battaglia ideologica senza senso. Venga posticipata al 29 gennaio la chiusura della caccia a boccaccia, tordo e cesena. L’atteggiamento di totale chiusura, se non addirittura di menefreghismo, dimostrato in più di un’occasione è uno schiaffo a un intero mondo, quello della caccia sarda, ricco di tradizioni, valori e rispetto del paesaggio, che i grigi burocrati pubblici cercano di ostacolare per scelta politica”.
Iniziative consiliari a favore del prolungamento, sino alla prima settimana di febbraio, sono state annunciate anche dal consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco: “Serve una proposta condivisa per l’allungamento della stagione venatoria in Sardegna, da approvare in Aula e poi portare al Comitato faunistico. La Sardegna non può essere discriminata. I diritti dei cacciatori sardi devono essere rispettati e sarebbe un provvedimento sull’onda di quanto già avvenuto in altre Regioni”.
“La Giunta regionale è nemica dichiarata dei cacciatori sardi – ha sentenziato il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa – Ma che si renda protagonista della più assurda delle discriminazioni nei loro confronti è inammissibile. Col discutibile pretesto di aspettare il pronunciamento del Tar, l’Assessore dell’ambiente aveva stabilito quella data di chiusura, ma con l’impegno di rivedere la decisione. Ora però sta traccheggiando, aggiungendo un altro tassello alla guerra intrapresa sin dall’inizio contro il mondo venatorio sardo. Il risultato è che i cacciatori dell’Isola si trovano gravemente discriminati rispetto ai loro colleghi della Penisola, dove invece la caccia chiuderà il 31 gennaio. Una situazione inaccettabile”. (red)
(admaioramedia.it)