Quando ha preso in carico la Prefettura di Cagliari (6 luglio 2015) in arrivo da Lecce, il prefetto Giuliana Perrotta non avrebbe mai immaginato di ricevere tante ‘lettere aperte’ da rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società. Forse, avrebbe potuto indovinare i temi, perché ormai da anni in Italia il problema dell’abusivismo commerciale e dell’immigrazione è sul tavolo dei Prefetti di tutta Italia e le soluzioni sono tuttora sono ben lontane dall’essere trovate. E non certo per colpa esclusiva dei rappresentanti del Governo, che per lo più esercitano le direttive del Viminale.
Bisogna anche ammettere che, nonostante i guai che deve amministrare, ha sempre un sorriso da offrire agli interlocutori, ha la battuta pronta (“Siamo alla frutta”, disse ai microfoni della Rai per descrivere la situazione delle strutture per accogliere gli immigrati) e quando deve trasformarsi nella ‘Prefetta di ferro’ non si lascia pregare (ne sanno qualcosa i Sindaci della sua giurisdizione).
Le piace molto comunicare e rispetto ad altri siti prefettizi, quello di Cagliari riporta molte notizie sull’attività svolta ed in alcune occasioni ha anche risposto alle contestazioni. Ad agosto 2015, per esempio, proprio al Sottoscritto che le segnalava come, nonostante i proclami del Comitato provinciale Ordine e Sicurezza pubblica, che aveva pianificato interventi più efficaci per il contrasto al commercio abusivo ed alla filiera della contraffazione, gli ambulanti extracomunitari (probabilmente non leggevano con attenzione i comunicati stampa della Prefettura), allestissero le loro ‘vetrine’ addirittura davanti al portone della Prefettura in piazza Palazzo. Nei giorni scorsi, invece, ha risposto con un comunicato al segretario del Sap di Cagliari, Luca Agati, che le ricordava come dopo un anno di incontri nessuna delle promesse fatte ai rappresentanti dei poliziotti fosse stata mantenuta.
Però, sono proprio le risposte a lasciare perplessi. Nel primo caso, si appellò al poco tempo avuto a disposizione (in effetti era arrivata in Città da poco più di un mese): “Sono state avviate tutte le intese istituzionali per redigere un documento non composto solo da alternanza di termini compìti e altisonanti, ma di progettualità, soluzioni operative, interventi migliorativi e condivisi… il vero cambiamento non può essere calato dall’alto ma deve essere un processo conosciuto, condiviso e portato avanti dal territorio, dai cittadini”. Ed invitò a non stare con “la baionetta (pardon …la penna) spianata ad impallinare subito per la mancata immediata soluzione di un problema che si dice essere annoso ed incancrenito, accomunando in un generico calderone colmo di sfiducia verso le istituzioni, anche chi è appena arrivata, animata dalle migliori intenzioni”. Purtroppo, ad oggi, trascorso passato un anno e mezzo dal suo arrivo, è sufficiente passeggiare per le vie del centro cittadino per intuire che la “mancata soluzione” persiste, nonostante le “migliori intenzioni”.
Nel caso del Sindacato di Polizia, la lista delle richieste disattese è molto lunga e riguarda soprattutto le condizioni e le strutture di gestione del fenomeno migratorio, sia quello derivante dalla missione Frontex, sia quello dei cosiddetti ‘sbarchi diretti’ (i clandestini algerini che arrivano nel Sulcis ‘motu proprio’). La risposta – fatta eccezione per le questioni ‘rimbalzate’ alla competenza del Questore – è una confessione di ‘ avrei voluto’: in primis, l’ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir, che tanta agitazione ha creato in quella zona, dove, fa sapere il Prefetto, sono “notevolmente rallentati i lavori”. Resta il ricordo dell’urgenza per occuparla e per fare il bando di gestione.
Ma i dubbi maggiori arrivano dalla risposta sulla ormai famigerata struttura di distribuzione degli arrivi in porto degli immigrati: “ad oggi si è ancora in attesa della presentazione da parte della Regione del progetto per procedere all’adozione degli atti propedeutici all’acquisto”. Allora… il progetto di cui Ad Maiora Media ha pubblicato i layout, inviato il 20 settembre 2016, con lettera di presentazione del presidente Pigliaru (protocollo numero 6287 dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza), al prefetto Morcone (capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale), e per conoscenza al prefetto Perrotta, cosa era? Forse, una semplice esercitazione didattica della Protezione civile? E allora… perché il Ministero dell’Interno, appena 14 giorni dopo, con una lettera (protocollo 6553) ha inviato nella casse della Prefettura di Cagliari i soldi necessari per la realizzazione (1,8 milioni di euro) e da piazza Palazzo, come ha scritto il vicepresidente della Giunta regionale Paci in una nota ufficiale, è arrivata una richiesta “all’Amministrazione regionale di supporto tecnico/amministrativo per dar luogo agli acquisti individuati nel Progetto”? Un ping pong istituzionale dai contorni poco chiari.
Questa non è proprio una ‘lettera aperta’, chissà se il prefetto Perrotta avrà tempo e sopratutto la voglia di rispondere ad alcuni dubbi che la sua intensa comunicazione fa sorgere spontanei.
Arsenico
(admaioramedia.it)
12 Comments
Aldo Manunza
Il Prefetto è in totale confusione e non riesce neppure a dare motivazioni concrete alle domande della Polizia di Stato. Credo che le occorra rivedere le proprie convinzioni sulla vicenda che rischia di degenerare seriamente. Ne abbiamo avuto occasione con le vicende di Piazza del carmine !
Alberto Tronci
I prefetti sono solo i megafoni del governo e fanno i prepotenti contro chi non si uniforma al pensiero unico.
Cecilia Putzu
Basta che l’HUB non si faccia al porto di Cagliari!! Sarebbe la fine della nostra città per la sicurezza e per il turismo!
Falco Pippo
Cagliari è come una polveriera, coloro che sono le autorità preposte, ne tengano conto.
Alberto Rilla
Chiamatela “prefetta” se no qualche femminista viene a fare la lagna greca anche qui 😂😂😂
Ignazio Berria
Ordine del sig. Morcone (s’abba santa a furcones, li ghettene! )
Albino Melis
Antico detto sardo..esattamente qual’è il senso??
Antonia Vargiu
Troppi misteri con questi emigranti
Albino Melis
Antonia….cesti su dinai!!
Antonia Vargiu
Tropi. Misteri con. Questi. Emigranti
Albino Melis
Antonia….cesti su dinai!!
Aldo Manunza
Dovrebbe guardare nella sua Terra,la Puglia. Dove falsi-migranti stanno minacciando i Cristiani che vivono nella paura e angoscia !! Forse il Prefetto non ha Cuore neppure per i suoi conterranei ??