Lo Stato riduce i trasferimenti agli Enti locali, ma non la fantasia dei consiglieri regionali. Questa volta la ribalta spetta a Gavino Sale di Irs e Paolo Zedda dei Rossomori, che, come primi firmatari di una mozione, hanno proposto che la Sardegna diventi sede di un progetto pilota in Italia, sia per la coltivazione che per il commercio legale della cannabis.
Sulla mozione, in verità, ci sono anche le firme di altri sedici consiglieri di Pd, Sel, Rossomori, Centro democratico, Partito dei Sardi, Sardegna Vera e PSdAz: Emilio Usula, Pier Mario Manca, Roberto Deriu, Luca Pizzuto, Francesco Agus, Daniele Cocco, Eugenio Lai, Valter Piscedda, Cesare Moriconi, Michele Azara, Alessandro Unali, Efisio Arbau, Gaetano Ledda, Raimondo Perra, Angelo Carta ed Antonio Solinas. Insomma, un consenso diffuso nei banchi del centrosinistra, ma d’altronde le ‘vincenti’ politiche permissiviste hanno sempre alloggiato in quella zona della politica nostrana.
Se la proposta non risultasse sufficientemente anomala, sono le motivazioni che fanno arricciare il naso: “Si tratterebbe di fare entrare nelle casse regionali alcune centinaia di milioni sottratte alla criminalità organizzata – ha spiegato Sale – In Colorado è stato calcolato che la liberalizzazione del commercio della marijuana ha già creato complessivamente 10mila posti di lavoro con un introito generato dalla tassazione pari a 40 milioni di euro”. Da anni si parla dell’uso terapeutico della cannabis ed i due consiglieri devono averlo così interpretato: più canne per tutti e guariamo i mali della scarsità di risorse e della disoccupazione. “Un’opportunità di crescita economica e sociale per la Sardegna”, ha aggiunto Zedda per rinforzare il concetto, citando alcuni stati americani ‘liberalizzatori’ presi a modello. Insomma, i tanto vituperati Stati Uniti hanno fatto breccia anche nel cuore della sinistra, almeno per qualche spinello in più.
Pazienza se la sostanza può creare dipendenza e siano numerosi gli studi che sostengono siano deleteri i suoi effetti su tantissimi processi come memoria, percezione, funzioni intellettive e motorie. “Ma gli effetti dell’alcool sono più gravi”, ha osservato acutamente Zedda. Quindi, se ci sono già gli alcolisti, perché ci dovremmo privare dei tossicodipendenti? E comunque, ha aggiunto il consigliere dei Rossomori per tranquillizzare i dubbiosi, “i danni cerebrali sono provati solo nel periodo di crescita dei ragazzi al di sotto dei 15 anni, ma non sugli adulti”.
Quindi, una serie di ineccepibili motivazioni inserite nella mozione: “la presenza di cannabis nelle acque reflue di Cagliari e Nuoro lascerebbero ipotizzare un consumo superiore alla media nazionale”; “la produzione di cannabis sarda supererebbe il quantitativo per l’autoconsumo e l’Isola sarebbe oramai un punto di snodo strategico per i traffici illegali nel Mediterraneo”; “la confisca negli ultimi 4 anni di circa 30.500 piante di cannabis”; “in Sardegna l’attività si è trasformata in business”. Dulcis in fundo, suggeriscono che “la produzione potrebbe essere affidata al Corpo forestale”. Manca solo il bando per agenti e reagenti…
Arsenico
(admaioramedia.it)