La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione dei prodotti alimentari Made in Italy nel mondo ha superato il fatturato di 60 miliardi di euro. Dati impressionanti che costano all’Italia 300mila posti di lavoro.
Secondo Coldiretti, all'estero i falsi fratturano quasi il doppio dei prodotti originali, anche se le esportazioni agroalimentari italiane nel 2014 sono aumentate del 2,4% rispetto all’anno precedente, facendo registrare il record storico per un valore di 34,3 miliardi. Due prodotti alimentari di tipo italiano su tre in vendita sul mercato internazionale sono il risultato dell’agropirateria internazionale.
“Dati che preoccupano – ha detto il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – perché i prodotti più taroccati nel 2014 sono stati il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, proprio quei due formaggi che dal luglio scorso sono stati superati nel prezzo dal nostro Pecorino Romano”.
Considerando che l’agropirateria segue il mercato ed investe soprattutto sulle imitazioni low cost, il Pecorino potrebbe diventare l'obiettivo delle contraffazioni. Infatti, il Pecorino romano nel gennaio 2013 costava 5,68 al chilo, a luglio, quando ha superato Grana e Parmigiano, ha raggiunto quota 8,04 euro e adesso è venduto a 9,20 euro.
“L’andamento positivo del Pecorino romano ci conforta, ma allo stesso tempo richiede più attenzione per le imitazioni che penalizzano fortemente il mercato andando a nuocere pesantemente tutta la filiera – ha spiegato il direttore regionale della Coldiretti, Luca Saba – L’agroalimentare sardo è sempre stato al centro dell’attenzione dell’agropirateria ed il Pecorino romano è già uno dei prodotti più imitati, tanto che siamo arrivati al paradosso di trovare in Cina qualche hanno fa un Pecorino che nell’etichetta aveva una mucca e lo sarà maggiormente quest’anno visto i successi che sta ottenendo”.
“Il piano per l’export del Governo, che prevede per la prima volta azioni di contrasto nell’agroalimentare, è un risultato estremamente positivo delle nostre battaglie – hanno sottolineato i dirigenti Coldiretti – Serve maggiore tutela per i produttori e i consumatori che devono sapere ed essere coscienti dei prodotti che acquistano.”
A questo aspetto se ne aggiunge uno più insidioso, quello della contraffazione di matrice italiana, che importa materia prima (latte, carni, olio) dai paesi più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vengono venduti come italiani, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta. (red)
(admaioramedia.it)