“La Regione deve accelerare per portare i prodotti sardi di qualità nelle mense scolastiche, non bisogna perdere ulteriore tempo perché i bambini oggi mangiano male.” E’ la richiesta di Coldiretti, che cita i dati del progetto delle Aziende sanitarie “Occhio alla salute”, secondo il quale il 27% dei bambini sono sovrappeso e di questi il 10% sono obesi.
“Secondo nostre stime – ha detto il direttore Luca Saba – ogni anno in Sardegna si consumano tra i 10-12 milioni di pasti l’anno che costano tra i 4 e i 5 euro. Stiamo parlando dunque di un giro di affari tra i 50-60 milioni di euro, cifra da non trascurare che darebbe respiro alle aziende oltre che risposte ai genitori che chiedono che i figli a scuola consumino cibo locale, certificato e sardo”.
“Qualcosa viene fatta dall’agenzia regionale Laore, ma non basta perché si basa sulla sensibilità del dirigente e dell’amministratore di turno – ha spiegato il presidente Battista Cualbu – mentre occorre avere un progetto organico, in cui si mettano a sistema tutti le iniziative alimentari. Non bisogna più tentennare né disperdere le risorse in mille rivoli, occorre avere un’unica visione e far confluire tutte le risorse economiche e umane in un'unica direzione”.
Esiste un progetto della Commissione europea “Frutta e verdure nelle scuole”, che destina all’Italia 31 milioni di euro e di questi 3milioni e 880mila euro alla Sardegna, insieme a Marche e Lazio, ma, secondo Coldiretti, “non può raggiungere i suoi obiettivi di promuovere il consumo della frutta, la stagionalità dei prodotti e la filiera corta perché il bando è strutturato male e diretto dall’alto dal Ministero. Ciò che esclude a priori le nostre aziende è la richiesta, per poter partecipare, di una cauzione minima di 350mila euro. Questo progetto sarebbe dovuto essere fatto su base regionale con la gestione territoriale dei programmi da parte dell'autorità scolastica ed il coinvolgimento dei produttori, ma soprattutto inserito all’interno di un programma più ampio”.
Secondo Saba, “il petrolio della Sardegna è il cibo e la sicurezza alimentare. In Sardegna abbiamo 1milione 150mila ettari di superficie agricola coltivabili, di questi ne utilizziamo solo il 70%, e perlopiù in senso pascolativo. Se invece la coltivassimo, avremmo nuove opportunità di crescita e reddito. In Sardegna la produzione lorda vendibile è di 1,4miliardi, nel Veneto e in Emilia Romagna e di circa 6miliardi. Questo significa che la nostra Isola si potrebbe candidare per superficie e per tipologia di territorio ad essere la regione per eccellenza dell’agricoltura per i prossimi anni”. (red)
(admaioramedia.it)